Molte cose sono accadute negli ultimi mesi. Molte altre, invece, non lo
sono. Il risultato è stato una riconsiderazione globale dei miei piani,
di lavoro e non, per l'immediato futuro.
A parte la ormai regolare collaborazione con Il Giornalino, ciò a cui sto lavorando seriamente è il volume "Jonathan Steele Noir", che vedrà la luce compatibilmente con i tempi del disegnatore, Joachim Tilloca.
Per il resto, sto preparando idee, progetti, proposte, ma nulla di cui valga la pena parlare adesso, nulla di cui essere certi. Di sicuro c'è solo che il volume con Joachim chiuderà il ciclo di Jonathan Steele come fumetto. L'idea di abbandonare il mondo e i personaggi che mi hanno accompagnato per ben più di dieci anni è ben lungi da me, ma ho deciso che è giunto il momento di un cambio radicale. Rassicuro immediatamente quanti, leggendo queste righe, stessero provando un brivido lungo la schiena: non intendo scrivere romanzi. La moderna letteratura dispone già di nutrite schiere di inquinatori e non intendo farle uno sgarbo andando a rimpolparle. No, il mio progetto riguardante "Myriam & Steele" (perché da oggi è così che intendo chiamare questa creazione, ovvero col suo vero nome) prevede di ripartire da altri lidi. Come -per citare qualcosa di già esistente- la collana di volumi "Sexy & Chaotic", dedicati a Myriam. Piccole iniziative, molto più intime, che mi consentano di portare avanti il progetto secondo le mie esigenze e le mie modalità. Mie e di nessun altro. Se poi a qualcuno piaceranno, tanto meglio, ma l'apprezzamento del pubblico -perdonatemi- non sarà vincolante. D'altronde, l'aspetto commerciale di queste iniziative si porrà come fine principale il rientro delle spese, così da poter proseguire, mi basterà quello, senza pretese di guadagno (che non rifiuterei, ma sul cui altare non intendo sacrificare i contenuti). Per quanto riguarda l'acclamata coppia "fortuna & gloria", confido di ricavarla altrove: Jonathan Steele ha già provveduto a fornirmene generose dosi per un decennio, adesso è tempo che sia io a occuparmi di lui.
Illustrazione di Riccardo Crosa
A parte la ormai regolare collaborazione con Il Giornalino, ciò a cui sto lavorando seriamente è il volume "Jonathan Steele Noir", che vedrà la luce compatibilmente con i tempi del disegnatore, Joachim Tilloca.
Per il resto, sto preparando idee, progetti, proposte, ma nulla di cui valga la pena parlare adesso, nulla di cui essere certi. Di sicuro c'è solo che il volume con Joachim chiuderà il ciclo di Jonathan Steele come fumetto. L'idea di abbandonare il mondo e i personaggi che mi hanno accompagnato per ben più di dieci anni è ben lungi da me, ma ho deciso che è giunto il momento di un cambio radicale. Rassicuro immediatamente quanti, leggendo queste righe, stessero provando un brivido lungo la schiena: non intendo scrivere romanzi. La moderna letteratura dispone già di nutrite schiere di inquinatori e non intendo farle uno sgarbo andando a rimpolparle. No, il mio progetto riguardante "Myriam & Steele" (perché da oggi è così che intendo chiamare questa creazione, ovvero col suo vero nome) prevede di ripartire da altri lidi. Come -per citare qualcosa di già esistente- la collana di volumi "Sexy & Chaotic", dedicati a Myriam. Piccole iniziative, molto più intime, che mi consentano di portare avanti il progetto secondo le mie esigenze e le mie modalità. Mie e di nessun altro. Se poi a qualcuno piaceranno, tanto meglio, ma l'apprezzamento del pubblico -perdonatemi- non sarà vincolante. D'altronde, l'aspetto commerciale di queste iniziative si porrà come fine principale il rientro delle spese, così da poter proseguire, mi basterà quello, senza pretese di guadagno (che non rifiuterei, ma sul cui altare non intendo sacrificare i contenuti). Per quanto riguarda l'acclamata coppia "fortuna & gloria", confido di ricavarla altrove: Jonathan Steele ha già provveduto a fornirmene generose dosi per un decennio, adesso è tempo che sia io a occuparmi di lui.
Illustrazione di Riccardo Crosa
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